Un viaggio nel fantastico con l’autrice Caterina Franciosi

L’autrice Caterina Franciosi.

Dopo l’uscita del suo “Terra Nova”, incuriosito dal forte legame che ha con il fantastico e le tematiche sociali, ho voluto intervistare per voi Caterina Franciosi, un’autrice nata nel 1990 in una piccola cittadina della riviera romagnola al confine con le Marche. Caterina ha frequentato il Liceo Classico e, successivamente, la facoltà di Lingue e Culture Straniere all’Università di Urbino. Nel 2018 apre il blog “Il Salotto Letterario” che si occupa di interviste e recensioni. Collabora con diverse case editrici, siti web, gruppi Facebook e riviste, tra cui l’associazione culturale Italian Sword&Sorcery nella sezione racconti e il magazine Life Factory Magazine nella sezione recensioni. Ha pubblicato racconti in varie antologie AAVV, tra cui “Eau de Vampire”, “Il Marinaio e la Sirena” e “Vento del Nord” (in “Dreamscapes – I Racconti Perduti”, editrice GDS), “Dietro il muro” (in “Ali Spezzate”, PAV Edizioni, contro la violenza sulle donne), “Corvi di Guerra” (in “Guerriere”, antologia fantasy al femminile edita da Le Mezzelane) e “La carità di murt” (in “Halloween all’italiana”, dal contest del portale LetteraturaHorror.it). A marzo 2020 pubblica “La pioggia ricorda” per la collana Delos Passport a cura di Fabio Novel della casa editrice digitale Delos Digital.

Dalla tua produzione si può facilmente evincere che a livello letterario prediligi maggiormente il fantasy. Da dove nasce la passione per tale genere e, in ultima analisi, per la scrittura?

Più che di “fantasy” mi piace parlare di “fantastico”. Al di là del puro intrattenimento della narrazione (che non deve mai mancare), leggere e scrivere “fantastico” mi ha dato modo di esplorare l’universo dei miti e delle leggende di tutto il mondo e risalenti ai periodi storici più disparati. È interessante notare come alcune creature o alcuni eventi (ad esempio, il Diluvio Universale) abbiano tratti in comune anche in culture molto diverse fra loro. Penso che il fantastico rappresenti quel mondo parallelo e nascosto che si cela dietro alla Storia vera e propria, quella con la S maiuscola. Le nostre origini non sono solo asettico nozionismo, ma tradizioni, usi e costumi, lingue e dialetti. È importante sapere che storie erano soliti raccontare i nonni e le nonne attorno al fuoco ai propri nipoti, perché è lì che si cela il cuore pulsante di chi siamo davvero.

La mia passione per la scrittura nasce proprio da qui, dalla curiosità di scovare qualche particolare figura o leggenda e rielaborarlo poi in una storia o in un racconto, a partire da un’immancabile domanda: “Cosa succederebbe se…?”    

Quali sono gli autori o i libri che ti hanno maggiormente segnato? Puoi indicarci qualcuno?

Come dicevo sopra, il fantastico è una delle mie più grandi passioni, però sono una lettrice onnivora: purché ben scritte, mi piacciono tutti i tipi di storie, da quelle d’amore, a quelle di vita, saghe familiari, sci-fi, horror e via dicendo. Gli scaffali delle mie librerie sono piene di titoli dei più svariati autori, partendo dai grandi classici latini e greci, a quelli più moderni. Citando qualche autore contemporaneo, il primo che mi viene in mente è Stephen King, per la sua straordinaria capacità di cambiare e intrecciare generi molto diversi fra loro anche all’interno di uno stesso romanzo e per l’intensità con cui dà vita ai suoi personaggi. Adoro anche i romanzi storici di Ken Follett: la saga di Kingsbridge è una tra le più belle che abbia mai letto. Sto aspettando il nuovo volume in uscita a settembre!

“La pioggia ricorda” è il tuo romanzo d’esordio. Dovendo riassumere in poche righe la sua storia, senza svelarci troppo, cosa diresti?

“La pioggia ricorda” è la storia di due generazioni: quella di nonna Eveline, cresciuta nel Maine del New England degli anni Sessanta, e quella di sua nipote Melanie, vittima del disastro causato dall’uragano Katrina nella Lousiana del 2011. Andando avanti e indietro nel tempo, ho voluto dar vita a due diversi drammi che hanno segnato profondamente la vita di queste due donne, ma soprattutto ho voluto mostrare la loro forza e la loro tenacia nel saper guardare avanti, verso il futuro. 

Qual è stata la sua genesi e da quali elementi sei partita per scrivere questo libro?

La storia nasce da nonna Eveline. Il suo nome è lo stesso della protagonista del racconto omonimo di “Gente di Dublino” di James Joyce, volume ricorrente tra le pagine de “La pioggia ricorda”. Proprio come la Eveline di Joyce, anche il mio personaggio si trova prigioniero delle rigide convenzioni sociali del New England degli anni Sessanta e in più di un’occasione soccombe alla cosiddetta “paralisi” tipica delle opere di Joyce. Eppure – e qui sta la differenza fondamentale fra le due donne – nella Eveline de “La pioggia ricorda” scatta qualcosa: a differenza della sfortunata compagna, in lei si accende una scintilla di ribellione, che divamperà fino a trasformarsi in un vero e proprio incendio. Quel desiderio di fuga e libertà così lontano e sfuggente nella Eveline di Joyce, qui si concretizza e diventa un’ancora di salvezza. Nonna Eveline spezza le catene della sua prigionia, va contro ogni principio morale dell’epoca e prende in mano la propria vita. Nel bene e nel male, ora è padrona di se stessa e consapevole delle proprie scelte. Scelte che la porteranno a cresce Melanie, nipote adorata e ormai unica ragione di vita.  

Pubblichi “La pioggia ricorda” nel marzo del 2020 per la collana Delos Passport a cura di Fabio Novel della “Delos Digital”. Come sei arrivata a questa casa editrice e come ti sei trovata? (Puoi parlami anche delle varie fasi di lavoro, dalla revisione alla scelta della copertina)

La collana Delos Passport (https://www.facebook.com/delospassport/) a cura di Fabio Novel organizza annualmente un contest narrativo a cui è possibile partecipare con un’opera ambientata in qualsiasi Stato del mondo, purché l’ambientazione sia essa stessa protagonista del racconto. L’edizione a cui avevo partecipato proponeva una selezione di copertine diverse: occorreva sceglierne una e di lì scrivere la propria storia. A me è piaciuta subito quella relativa alla pioggia, per le tonalità di colore e per gli spunti offerti, e di lì ho scritto “La pioggia ricorda” (l’acqua è infatti il filo rosso conduttore del volume). È stato un piacere lavorare poi all’editing insieme a Fabio Novel: è un autore, editor e curatore davvero eccezionale, mi ha dato preziosissimi spunti e consigli e la casa editrice Delos Digital è altrettanto seria e precisa.    

Oltre a occuparti del tuo personale blog “Il Salotto Letterario”, collabori attivamente anche con diverse realtà del settore. Quali e perché? Vuoi parlarcene?

Il mio blog “Il Salotto Letterario” (http://salottoletterario20.blogspot.com/) nasce due anni fa sulla falsariga virtuale degli storici salotti letterari. Ho immaginato un luogo d’incontro fittizio in cui poter chiacchierare con chiunque “avesse una storia da raccontare”: artisti, autori, illustratori, musicisti e così via. Alle interviste sono susseguite anche le recensioni letterarie, che hanno contribuito ad allargare la rete di incontri e conoscenze con tante persone appartenenti a realtà anche diversissime fra loro e con alcune delle quali sono nati anche splendidi rapporti d’amicizia, seppur virtuali.

Oltre ad occuparmi del Salotto, collaboro con diverse case editrici per interviste agli autori e recensioni dei loro volumi e da circa un anno collaboro anche con la rivista Life Factory Magazine (https://lifefactorymag.com/) nella sezione recensioni.

Come autrice, collaboro inoltre con l’associazione culturale “Italian Sword&Sorcery” (https://hyperborea.live/) nella sezione racconti “I racconti di Satrampa Zeiros”.   

Hai nuovi progetti in vista? Puoi anticiparci qualcosa?

Come dico sempre… Tanti, troppi! Alcuni sono ancora work in progress e quindi top secret, ma posso anticiparvi che a luglio uscirà “Terra Nova”, un mio nuovo romanzo breve per la collana di Delos Digital FuturoPresente (https://www.facebook.com/raccontifuturopresente/ ) a cura di Giulia Abbate ed Elena Di Fazio di Studio83. Si tratta di un’opera di fantascienza sociale, a metà tra il distopico e il post-apocalittico, di cui sentirete parlare nelle prossime settimane… perciò rimanete sintonizzati!

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