Blogtour “Bestie d’Italia – vol. 2”, undicesima tappa: Francesca Cappelli e “Il santo di nessuno”

Ogni terra ha i suoi segreti, ogni regione le sue leggende. Ogni fiume, monte o borgo d’Italia ospita le sue creature, nate dalle “paure” della gente, alimentate dalla fantasia, dal bisogno di esorcizzare il male quotidiano, di dargli un volto, spesso animalesco, bestiale. Da queste premesse, è nato il progetto “Bestie d’Italia”, curato dall’associazione “Nati per scrivere”, per recuperare e valorizzare il folclore locale. Dopo il primo volume, uscito ad aprile 2019 e incentrato sulle regioni del Mar Tirreno, arriva in libreria l’antologia di racconti “Bestie d’Italia – volume 2”. La seconda tappa di questo viaggio nel folclore nostrano ci porterà nel nord Italia, per scoprire i segreti delle Alpi e delle Dolomiti e le creature leggendarie che si annidano nelle anse del fiume Po e negli anfratti del Carso: basilischi, orchi, lupi e fiere aquile, ninfe ammaliatrici e draghi. Il volume contiene dieci racconti di scrittori italiani, appassionati di fantastico e folclore. Ospite di oggi – per il blogtour del secondo volume – è Francesca Cappelli, scrittrice alla quale abbiamo rivolto alcune domande riguardanti il suo racconto dal titolo “Il santo di nessuno”.

Ciao Francesca e benvenuta sul blog. Iniziamo da una domanda tanto semplice quanto complessa: cos’è per te il fantastico e cosa rappresenta?

L’altro lato della realtà. Un modo attraverso il quale cerchiamo di capire meglio quello che ci circonda. Una delle espressioni più genuine della creatività umana.

Com’è nato il tuo racconto?

Dall’amore per il Sudtirolo, dove ho trascorso le vacanze per molti anni. La bellezza maestosa e talvolta terribile delle montagne ti costringe a guardare dentro te stesso, a fare i conti con le tue lotte.

Quali creature fantastiche conosceremo leggendolo?

Il drago, una figura presente in moltissime culture e tradizioni. Io mi sono rifatta al culto di San Giorgio e San Michele, i santi che combattono i draghi, e all’iconografia di questi santi e delle creature con cui si scontrano.

Dove è ambientato il racconto? Perché questa scelta?

Nella Valle Isarco, in provincia di Bressanone. Sono posti che ho frequentato per molte estati e a cui sono legata.

Un piccolo estratto del racconto?

«Ho sentito alcuni viaggiatori che raccontavano storie interessanti. Dicevano di essersi inerpicati lungo i sentieri, verso le vette, per fermarsi su un prato, o a riposare sui gradini di una chiesa. Come noi, adesso. Magari, mentre tacevano, godendo della bellezza tutt’intorno, poteva capitare che avvertissero qualcosa. Un fruscio, un rumore. Il vento. Ma sai cos’era, in realtà?»

«A quanto pare, era…»

«Era il tempo che si cristallizzava in un secondo sospeso, dove si giocavano tutte le possibilità, tutti i finali della storia».

«Non credo di capire».

«Era questione di un istante. Ogni cosa riprendeva il suo corso. La montagna offriva il suo volto più dolce. Ai turisti non succede mai niente. È sempre alla gente del posto, che capita, sai. E se ci pensi bene, è logico. Quei turisti saranno preda di qualcos’altro, a casa loro. Ogni posto ha le sue ombre».

«Stai dando per scontato che io creda a ciò che mi stai raccontando, ma…»

«E sai perché succede sempre a loro?»

«Non lo so e non lo voglio sapere. Stai dicendo un sacco di cose stupide. Dovrei credere ai…»

«Perché è proprio la gente del posto che nutre i propri mostri».

Quale canzone abbineresti alla lettura del racconto?

“Fight your demons” degli Epica.

Biografia:

Francesca Cappelli.

Francesca Cappelli è nata in provincia di Firenze nel 1983. È insegnante di Lettere nella scuola media. Nel 2009 viene pubblicato per la prima volta un suo racconto, “Frammenti di solitudine”, in una raccolta edita da I Sognatori. Nel 2015 esce il suo primo romanzo, l’urban fantasy “Il Negoziato del Numero 47”, per Lettere Animate. Dal 2009 a oggi i racconti di Francesca, che esplorano il fantastico in tutte le sue declinazioni, sono apparsi su varie antologie. Si dedica anche al teatro e alla musica folk ed è appassionata di cosplay e di gioco di ruolo. Per “Bestie d’Italia – volume 2”, ha scritto il racconto “Il santo di nessuno”.

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