Recensione della serie “Donne: mille sfaccettature” di Isabella Sguazzardi

Recensione di Antonino Trovato

Isabella Sguazzardi, autrice della serie “Donne: mille sfaccettature”

Oggi ho il piacere di presentarvi la serie Edizioni Open dal titolo “Donne: mille sfaccettature” di Isabella Sguazzardi. Isabella nasce l’8 gennaio 1972 a Roma e il suo cuore sarà sempre romano. Trascorre l’intera giovinezza chiusa in una timidezza quasi patologica, non riuscendo ad esprimere appieno i suoi sentimenti. Il cambiamento comincia con il trasferimento nel Veneto insieme alla sua famiglia: nuove sfide e nuove relazioni la portano a ritrovare la passione per la lettura e la poesia in particolare. Solo recentemente ha scoperto un collegamento diretto tra le sue emozioni e le sue mani, ed è grazie a questa rivelazione che ha cominciato a scrivere tutto quello che fino a ora aveva tenuto nel cuore. Vive con il marito, la figlia adolescente e due gatte fuori di testa e adesso non la ferma più nessuno.

Senza ulteriori indugi, diamo spazio alla recensione: Leggendo questa Serie dal titolo “Donne: mille sfaccettature”, giunta al quinto episodio, le emozioni hanno preso il sopravvento, scuotendo ogni angolo della mia coscienza. È ciò che ho provato nel condividere la vita quotidiana di donne diverse, alle prese con le loro differenti problematiche di carattere psicologico che sfociano, non senza conseguenze, nei complicati rapporti con gli altri. Le dure prove che la psiche consegna loro in ogni istante, a cominciare dalla sensualità di Helèna, intrisa di desiderio mai appagato, sino a giungere, per ora, alle frastagliate vicende tra madre e figlia in “Agata”, contrassegnate da un’invidia lacerante, hanno l’aspetto di una sofferente odissea interiore, ottimamente condotta dal forte realismo, cura e linearità di questa autrice. Con la sua capacità di fondere pennellate suggestive con il piacevole retrogusto dark, questa scrittrice dipinge per il lettore piccole tele dal sapore coinvolgente, unite dal fil rouge dell’eterna lotta tra gli abissi dell’inconscio e la speranza di un felice riscatto.

Estratto dalla serie:

Eccovi un piccolo stralcio estrapolato dal secondo episodio dal titolo “Bruna”:

Così Bruna, per rendere più triste e profondo il momento, indossò nuovamente il pigiama, aprì le coperte e se le avvolse fino alle guance, nonostante il primo sole avesse cominciato a scaldare la stanza. Nel Buio fa freddo. Come da disposizione del nero despota, chiuse le imposte e, dopo aver spostato la cornetta sul tavolo, provò a chiudere gli occhi per far passare la stanchezza. Ma il Buio, se può, non ti fa dormire: ti fa tenere gli occhi aperti per mostrarti quanto è sola la tua vita, che nessuno pensa a te e che nessuno sa che cuore duro hai in petto.

.

Specifiche serie:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.