A tu per tu con lo scrittore viareggino Alessio Del Debbio, il creatore di mondi fantastici

Scrittore, lettore, blogger, presidente dell’associazione culturale “Nati per Scrivere” impegnata nella promozione della cultura del libro e, per estensione, da quest’anno anche direttore del marchio editoriale “NPS Edizioni”. Stiamo parlando del viareggino Alessio Del Debbio, laureato in Lettere Moderne, appassionato di scrittura e letteratura, in particolare di genere fantastico e mitologico. Dall’estate 2015 organizza la rassegna “Un libro al tramonto”, aperitivi letterari a Viareggio, per far conoscere autori toscani. Cura il blog “I mondi fantastici”, che promuove scrittori emergenti di letteratura fantastica italiana, e scrive articoli e recensioni di romanzi fantasy contemporanei per il portale di letteratura fantastica “Lande incantate”.

Alessio Del Debbio piace presentarsi come un viaggiatore sempre pronto a tuffarsi in un nuovo mondo fantastico. Perché, per lui, questo sono i libri: portali verso mondi fantastici, viaggi a cui non riesce mai a dire di no!

Un autore che oggi ho il piacere e l’onore di farvi conoscere attraverso questa intervista.

 

Nel corso degli anni hai creato meravigliosi mondi attraverso la tua abile “penna”. Qual è stato quel momento particolare che ha “rivoluzionato” la tua vita conducendoti alla scrittura?

Direi che si è trattato di un richiamo, di una voce interiore che mi ha chiamato spesso, negli anni dell’adolescenza, ma a cui non sapevo dare un nome. Poi, crescendo, ho messo insieme le idee, gli appunti, le frasi sparse in diari e taccuini, e sono nate le prime storie vere, concrete, che poi hanno portato ai primi racconti e romanzi.

 

Conoscendo la tua produzione letteraria, ciò che prediligi maggiormente è il fantasy. C’è un motivo particolare che ti ha spinto a dedicarti a questo genere?

Direi il fantasy, inteso per il suo significato originario: ossia fantastico. Mi piace leggere e scrivere storie fuori dal quotidiano, di per sé parecchio noioso, siano ambientate ai giorni nostri o nel passato, in questo o in un altro mondo. Il genere “fantastico” ha potenzialità enormi, ci permette di viaggiare nel tempo e nello spazio, scoprire mondi e creature nuove, senza mai dimenticare il viaggio principale, che si svolge nell’animo dei nostri personaggi.

 

Oltre alla scrittura, sappiamo che sei un “divoratore” di libri. Quant’è importante leggere per accingersi a scrivere?

Assolutamente tanto. Io sono cresciuto a libri e fumetti, cartoni, film e serie tv. Credo che sia fondamentale per aprire la mente, scoprire e conoscere nuove cose, farsi venire idee e avere qualcosa su cui riflettere. E credo sia importante leggere di tutto. Certo, tutti abbiamo un genere preferito, però è bello anche differenziare le letture, sperimentare qualcosa di nuovo, di classico e di contemporaneo, di fantastico e di realistico, per non irrigidirsi sui soliti schemi e lasciare la mente elastica e pronta a ogni genere di avventura.

 

Che tipo di scrittore sei? Segui delle regole particolari quando scrivi?

Come scrittore sono abbastanza metodico e programmatico. Prima di iniziare un romanzo, faccio schemi e tabelle, sia riguardo ai personaggi che riguardo alla trama. Questo è molto importante per non smarrirsi, soprattutto quando ci sono più sottotrame e varie linee temporali, permette di tenere d’occhio i personaggi e non dimenticarsi di qualcuno per la via.

Chiaramente ogni scrittore ha il suo metodo e il suo approccio, ma ritengo che una buona preparazione e una solida progettazione della trama possa aiutare, soprattutto le persone che hanno tante idee, a non smarrirsi durante il cammino di stesura.

 

Alessio Del Debbio mostra il Trofeo Cittadella – Secondo Classificato con il libro Berserkr.

Sono numerosi i concorsi letterari cui hai preso parte negli anni. Quanto sono importanti nella carriera di uno scrittore?

Sì, credo di aver partecipato a oltre cinquanta concorsi. Alcuni, devo dire, si sono rivelati molto deludenti, altri invece ben curati. Io consiglio di partecipare, possibilmente ai concorsi gratuiti, perché offrono molteplici vantaggi: prima di tutto c’è una scadenza, per cui tu scrittore sei obbligato a darti da fare, a non perderti in chiacchiere, in “scriverò domani” o su internet, ma a scrivere, scrivere, scrivere. Poi, se ci sono dei temi, è interessante confrontarsi con argomenti diversi, scrivere di qualcosa a cui non avevi pensato prima. Successivamente, in caso di vittoria o di selezione, è bello scoprire anche ciò che hanno scritto gli altri scrittori, conoscere altri autori, virtualmente o dal vivo, chiacchierare, scambiarsi idee. Possono nascere amicizie o buoni rapporti di collaborazione, a cui uno scrittore non deve mai dire di no.

 

È da qui che è nata l’idea di dare vita alla tua prima personale antologia, “L’ora del diavolo”? Di cosa si tratta?

“L’ora del diavolo” è un’antologia di racconti fantastici ispirati a leggende e tradizioni popolari lucchesi. Si tratta di tredici racconti che ho scritto nel tempo, tutti di genere fantastico (sia pur con sfumature diverse, dal fiabesco all’horror) e tutti ispirati a leggende e al folklore della Lucchesia, dove abito. Leggende che mi hanno sempre affascinato e che ho voluto mettere su carta.

In molti racconti, come in molte tradizioni popolari, compare la figura del diavolo, affabulatore, mercante di sogni, affarista, che offre agli uomini quello che vogliono. Un po’ un trickster, se vogliamo.

 

Tra l’altro è uscita una nuova versione della “NPS Edizioni”, il marchio editoriale dell’associazione “Nati per scrivere” di cui tu sei il direttore. Come è nata questa idea? Quali sono le motivazioni alla base di questo progetto?

NPS Edizioni, il marchio editoriale di Nati per scrivere, è stata una naturale evoluzione dell’associazione, nata per promuovere la cultura del libro, per sostenere gli scrittori emergenti e valorizzare quelli locali. NPS prosegue su questa strada, con poche ma curate pubblicazioni, che spaziano dalla letteratura di genere alla narrativa mainstream, che debutterà proprio a settembre con il primo libro. Punto di forza, oltre alla cura formale, su cui investiamo parecchie energie, e alle copertine accattivanti, sarà l’attenzione all’ambientazione, intesa non come mero sfondo, bensì come insieme di cultura, storia, arte e folklore, tutto ciò che rende vivo e vitale un territorio.

Per chi vuole curiosare, questo il nostro sito: https://www.npsedizioni.it/

 

Sono tanti i romanzi che hai scritto fino a oggi? Qual è il libro che più di ogni altro rispecchia il tuo stile?

Attualmente ho pubblicato ben sette libri, tre libri per ragazzi, due dei quali vedranno nuove edizioni a breve, e quattro libri di genere fantasy: “La guerra dei lupi” e “I Figli di Cardea”, primo e secondo capitolo della trilogia Ulfhednar War, ambientata in Toscana; “L’ora del diavolo”, di cui sopra, e “Berserkr”, ambientato in una Berlino immersa nel sovrannaturale.

Quale libro rispecchia il mio stile? Mah, credo che un po’ tutti, sul momento. Ogni libro è figlio della sua epoca, del momento storico, ma anche dei sentimenti, dei turbamenti dell’autore, della sua formazione e conoscenza, di ciò che sentiva in quel momento. Per cui un po’ tutti mi rispecchiano, perché rispecchiano parte di me. Diciamo che la saga “Ulfhednar War”, a cui mi sto dedicando da quattro anni, forse la sento più mia di altri libri, perché comunque è un impegno costante e continuo, che va avanti nel tempo e andrà avanti almeno fino alla fine di quest’anno, quando dovrei riuscire a concludere il terzo e ultimo volume.

 

Qual è stata la sua genesi, gli elementi da cui sei partito per scrivere questa storia?

La saga “Ulfhednar War”, attualmente composta da due volumi già editi e da un terzo in stesura, è ambientata in Toscana e mescola mitologia nordica e celtica con storia e leggende locali, in particolare della Lucchesia e della Garfagnana. L’idea di partenza era scrivere una storia sui lupi, ma non volevo il solito licantropo che muta con la luna piena e basta; nelle mie storie cerco sempre di contestualizzare, di dare importanza all’ambiente, per cui ho pensato agli ulfhednar, i leggendari guerrieri lupo di Odino, facendone i miei guerrieri-lupo. Uomini che non soltanto possono mutare in lupo, ma che vivono come lupi, sentono e percepiscono come lupi. La mutazione non è solo un fatto fisico, è anche mentale, ormonale, comportamentale. È avere due entità che vivono in un corpo solo: uomo e lupo. Per farlo, ci vuole la magia. Perciò ecco che oltre alla mitologia, entra in ballo l’aspetto magico, rappresentato dagli officianti, stregoni dediti allo studio della natura. Un bel mix che anima la Toscana ai giorni nostri, quando Ascanio, Daniel e la loro compagnia di amici si recano in vacanza in Garfagnana e si imbattono nel branco del Vello d’Argento. Da lì, avventura, azione e colpi di scena non mancheranno…

 

In ambito letterario, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Attualmente sto lavorando a un progetto top secret che riguarda “Berserkr”; poi sto scrivendo il terzo e ultimo capitolo di “Ulfhednar War”, l’avvento del ragnarok per i nostri eroi. Infine, ogni tanto, quando ho tempo, scrivo qualche racconto, per riunirli poi in due nuove antologie: una ispirata al folklore toscano e una alle leggende germaniche.

 

Contatti:

Blog: http://imondifantastici.blogspot.com/

Sito: http://www.alessiodeldebbio.it/

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/alessio.deldebbio/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.